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Dienstag, 12. Januar 2016

Die Zukunft Europas bricht an: Christentum oder Islam?

Aus einem Artikel in: La Nuova Bussola Quotidiana, 12.1.2016

"Ich denke, entweder wird Europa wieder christlich, oder sie wird muslimisch zu werden. Was nach meiner Meinung keine Zukunft hat ist die "Kultur des Nichts", der Freiheit ohne Grenzen und ohne Inhalt, der als intellektuelle Errungenschaft gepreisten Skepsis, die die dominierende Haltung der Völker in Europa zu sein scheint. Völker, die mehr oder weniger reich an Gütern und arm an Wahrheit sind. Diese "Kultur des Nichts" (vom Hedonismus und von der libertären Unersättlichkeit gestützt) wird nicht in der Lage sein, dem ideologischen Angriffs des Islam standzuhalten, das unvermeidlich sein wird: nur die Wiederentdeckung des christlichen Ereignisses als die einzige Rettung für die Menschen - und so nur eine entschiedende Wiederauferstehung der alten Seele Europas - kann zu einem anderen Ergebnis vor dieser unvermeidlichen Konfrontation führen ". (Kardinal Giacomo Biffi, vor 20 Jahren)

Papst Franziskus sagte gestern: "Extremismus und Fundamentalismus finden ein fruchtbares Nährboden nicht nur in der Instrumentalisierung der Religion aus Machtgründen, sondern auch in der Leere an Idealen und im Identitätsverlust – gemein ist auch die religiöse Indentität- die auf dramatischer Weise der sogenannte Westen charakterisiert. "


 Nuova Bussola Quotidiana, 27.07.2016
...una profezia che non più di un anno fa aveva fatto l’arcivescovo di Mosul, Amel Nona, in una intervista al Corriere della Sera.: «Per favore, cercate di capirci. I vostri principi liberali e democratici qui non valgono nulla. Occorre che ripensiate alla nostra realtà in Medio Oriente perché state accogliendo nei vostri Paesi un numero sempre crescente di musulmani. Anche voi siete a rischio. Dovete prendere decisioni forti e coraggiose, a costo di contraddire i vostri princìpi. Voi pensate che gli uomini siano tutti uguali. Ma non è vero. L'islam non dice che gli uomini sono tutti uguali. I vostri valori non sono i loro valori. Se non lo capite in tempo, diventerete vittime del nemico che avete accolto in casa vostra».... Parole chiarissime, e puntualmente confermate, ma che ancora sono ben lontane dall’essere comprese. Ancora dopo il terribile assassinio a Saint-Etienne-du-Rouvray, la preoccupazione maggiore di politici, ecclesiastici e intellettuali è quella di ripetere banalità e menzogne: “non è uno scontro di civiltà”, “i terroristi non sono l’islam”, “l’islam è una religione di pace”, e così via. E anche chi dice finalmente che «siamo in guerra», poi fatalmente dimentica di indicare quale sarebbe il nemico ed eventualmente come combatterlo.
Diciamola tutta: questo atteggiamento non è sorprendente da parte di leader mondiali che da 15 anni ci ripetono irresponsabilmente che i cambiamenti climatici sono una minaccia peggiore del terrorismo internazionale. E continuano a fare i vertici sul clima mentre gli scoppiano le bombe sotto al sedere. Non solo, da anni hanno come massima preoccupazione di promuovere i diritti gay e i matrimoni omosessuali, come potrebbero occuparsi di banalità come le migliaia e migliaia di islamici – cittadini o immigrati che siano – che non aspettano altro che il giorno in cui ci sottometteranno alla sharia?...

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